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D. 02/12/2005 n. 149
- dovrà essere prevista una mitigazione a verde, in affrancamento alle barriere antirumore di progetto (a sud di Pantigliate, in prossimità della Cascina Barchetta, dal viadotto «Paullo» sino alla fine del tracciato in progetto); nel tratto compreso tra il viadotto Bettola «e l'imbocco della galleria artificiale Vigliano» - la frammentazione della schermatura arborea nel lato nord dovrà essere risolta mediante la messa a dimora di un filare continuo. Dovrà essere incrementato il sistema delle protezioni arboree di schermo in corrispondenza dell'area protetta dell'Addetta, a condizione che vi sia disponibilità delle aree. Dovrà essere prevista la sistemazione a verde delle aree occupate dai cantieri dismessi, delle scarpate e dei suoli comunque denudati nel corso dei lavori. Il progetto dovrà contenere un'analisi dell'intervisibilità degli svincoli in viadotto, corredata di opportuna cartografia e fotosimulazioni, che evidenzino le aree potenzialmente esposte ad impatto visivo. Acque superficiali e sotterranee. Si dovranno approfondire, anche attraverso opportune indagini idrogeologiche di dettaglio, gli effetti determinati dalla realizzazione dell'opera sulla circolazione idrogeologica, soprattutto nelle aree dove la falda è superficiale o affiorante, descrivendone le caratteristiche e prevedendo - nel caso si accerti una elevata vulnerabilità degli acquiferi - tutti gli interventi tecnici atti a garantirne la tutela. Nelle successive fasi di progettazione si dovranno sviluppare, come previsto dallo SIA, indagini idrogeologiche di dettaglio per la verifica della compatibilità delle opere in progetto con l'utilizzo potabile delle acque, con eventuale riperimetrazione delle zone di rispetto dei punti di captazione intercettati. In caso di presenza di aree esondabili, dovrà essere sviluppato lo studio per la valutazione della compatibilità idraulica delle opere, secondo i criteri e le metodologie contenuti nel PAI (Direttiva contenete i «criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all'interno delle fasce A e B» - Deliberazione del Comitato Istituzionale n. 2 dell'11 maggio 1999). Dovrà ulteriormente essere approfondito il sistema di raccolta delle acque di piattaforma e verificare la realizzabilità di bacini di fitodepurazione per il trattamento delle acque di piattaforma. Riguardo al sistema di raccolta - ferma restando la necessità di curare con attenzione il dimensionamento nel progetto esecutivo - è opportuno approfondire in sede di progettazione esecutiva: l'opportunità di introdurre filtri terminali a coalescenza, in grado di separare eventuali emulsioni; l'eventuale previsione, per le situazioni di emergenza, di valvole di intercettazione rapida atte a bloccare il materiale raccolto e impedirne la tracimazione in attesa dell'intervento di recupero. Suolo e sottosuolo. In fase di redazione del progetto esecutivo si dovranno estendere le indagini geotecniche all'intero tracciato, allo scopo di definire in dettaglio, in conformità alle disposizioni di cui al all'art.
16.4 della legge n. 109/1994 e del decreto ministeriale 11 marzo 1998, le caratteristiche geotecniche dei terreni di fondazione. Rumore e vibrazioni. Il progetto esecutivo dovrà contenere le indicazioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 142/2004 relativo all'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare. Dovranno essere effettuate rilevazioni fonometriche post operam, finalizzate alla verifica del conseguimento del rispetto dei limiti di rumore, alla verifica della efficacia delle soluzioni mitigative adottate e, ove necessario, al dimensionamento e progettazione di eventuali ulteriori mitigazioni che si dovessero rendere necessarie per conseguire il rispetto dei limiti stessi. Le azioni di monitoraggio acustico dovranno essere svolte sulla base di specifico piano operativo da verificare e approvare da parte della regione, sentita l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA). Si dovranno indagare in particolare quei punti in cui i livelli previsti si avvicinano a meno di 1,5 dB(A) dai limiti, o li superano. Per i casi in cui non vi è alternativa tecnicamente ed economicamente sostenibile alla mitigazione con opere di fonoisolamento al recettore, si dovrà comunque assicurare all'interno dell'ambiente abitativo livelli di rumore compatibili con la sua fruizione, nonchè un adeguato ricambio d'aria. Riguardo agli specifici casi di criticità relativa ai livelli acustici, segnalati dallo SIA e dallo studio di ARPA di Lodi, Cremona e Città di Milano/Melegnano, prot. n. 97/03 del 30 maggio 2003, in sede di progettazione esecutiva si dovranno verificare i risultati delle simulazioni previsionali, ed eventualmente ridimensionare le opere di mitigazione. Si dovrà prevedere che le barriere fonoassorbenti siano realizzate con tecniche e materiali che garantiscano un buon inserimento paesaggistico, impiegando, per quanto possibile, le tecniche di ingegneria naturalistica, compresa la fase di cantiere e adottando di preferenza, ove previste, negli attraversamenti dei centri abitati e nei tratti prospicienti attività commerciali - in particolare nel territorio del comune di Zelo Buon Persico - barriere antirumore trasparenti, purchè le stesse consentano l'abbattimento dell'inquinamento acustico entro i limiti previsti dalla vigente normativa. Flora e fauna. E' necessario approfondire la conoscenza dei corridoi potenziali delle diverse specie faunistiche, per meglio adattare la tipologia costruttiva dei sottopassi per la fauna. Occorre verificare l'eventuale effettiva interferenza dell'opera con specie «protette» (appartenenza a «Liste Rosse» o alle norme comunitarie di difesa della biodiversita), delle quali peraltro nello stesso SIA è segnalata la possibile presenza, ed attuare i necessari interventi di mitigazione, compensazione e di monitoraggio. Dovranno essere tenuti in debita considerazione i possibili impatti - soprattutto riguardo alla componente avifauna - sui SIC prossimi all'opera. Una prima azione mitigativa per ridurre l'impatto sull'avifauna consiste nell'effettuare i lavori, in prossimità del fiume Adda, nel periodo di svernamento dell'avifauna stessa (15 settembre - 1 maggio), per impedire un impoverimento di tali popolazioni. Dovrà essere attuato un programma di monitoraggio, ante e post operam, degli ecosistemi e delle specie, in particolare faunistiche, sensibili e autoctone, con particolare attenzione al corridoio fluviale dell'Adda, per valutare e verificare, in termini di qualità ambientale complessiva, l'adeguatezza e l'esito degli interventi di mitigazione e compensazione. Gli interventi sui corsi d'acqua dovranno essere condotti in modo da salvaguardarne la biodiversità e le funzioni di corridoi ecologici, risolvendo tutte le interferenze con le risorgive e i numerosi corsi d'acqua (rogge e canali d'irrigazione) intersecati, garantendo ovunque possibile manufatti idraulici che consentano il passaggio della fauna presente sul territorio (rettili, canidi, mustelidi, ecc.). Si prescrive di realizzare n. 2 attraversamenti faunistici in corrispondenza delle aree agricole del comune di Mediglia in prossimità della roggia Serbellona e del comune di Paullo in prossimità della Muzza. Laddove la realizzazione del tracciato comporti l'inevitabile abbattimento di vegetazione naturale preesistente, dovranno essere necessariamente previste misure compensative del danno determinato. Mitigazioni e compensazioni ambientali. Gli interventi di mitigazione e le opere di compensazione - così come proposti nello Studio d'impatto Ambientale e sue integrazioni - andranno sviluppati e completati alla luce delle presenti prescrizioni e raccomandazioni, redigendo insieme all'esecutivo un progetto, da concordare con la regione Lombardia, i Consorzi dei parchi regionali attraversati e con i comuni interessati, che ne dettagli la localizzazione, la tipologia, le modalità di esecuzione. Scopo principale degli interventi è la riconnessione ecologica e il migliora mento funzionale degli ecosistemi, al fine di incrementare la funzione ecologica e la biodiversità dei corridoi fluviali e la connettività ecologica diffusa della rete idrica maggiore e minore. Una tale adeguata progettazione deve necessariamente prendere inizio dalla sostituzione delle specie vegetali alloctone con specie autoctone dell'area, e fare riferimento alla rete ecologica della provincia di Milano, anche con la previsione di interventi di compensazione degli impatti residui. Per la realizzazione di tali opere occorre il reperimento e la rinaturalizzazione di significative superfici nell'intorno della strada Paullese. Le aree andranno reperite, (indicativamente tra le residuali o comunque di scarso valore agricolo) in accordo e su indicazione del Parco Agricolo Sud Milano e del Parco Adda Sud, mediante accordi con i proprietari dei terreni e/o acquisizioni nell'ambito dell'area di studio. Si prescrive di approfondire l'individuazione degli attraversamenti e delle interferenze con la rete idrica maggiore e minore e con gli altri elementi della rete ecologica, seguita dalla progettazione di dettaglio degli interventi di riqualificazione ambientale, dando priorità agli elementi già segnalati nel PTCP della provincia di Milano e tenendo come riferimento lo specifico Abaco allegato al PTCP stesso. Il progetto delle opere di mitigazione e compensazione naturalistiche dovrà essere corredato da uno specifico piano per la manutenzione delle opere a verde e di ingegneria naturalistica. Indicazioni a rischio di incidente rilevante. Dovrà essere effettuata in sede di progetto esecutivo, specifica e dettagliata verifica in merito alla presenza, lungo il tracciato di progetto, di aziende a rischio d'incidente rilevante ricadenti nel campo di applicazione del decreto legislativo n. 334/1999, anche in relazione agli adempimenti previsti dal decreto legislativo stesso (v. in particolare l'art. 14) e dal decreto ministeriale LL.PP. 9 maggio 2001. Tutela beni architettonici, paesaggistici ed archeologici. Il progetto esecutivo, nell'attraversamento del Canale della Muzza, corredato dalle opportune simulazioni di fotoinserimento e dalla indicazione dei materiali previsti, dovrà essere trasmesso per conoscenza alla Soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio di Milano. Si dovranno individuare soluzioni architettoniche di pregio per le opere d'arte quali sovrappassi, ponti e viadotti ricercando anche, ove possibile, un'omogeneità nelle tipologie strutturali e nelle lunghezze delle campate di ponti e viadotti. Altre prescrizioni. Sono necessari approfondimenti, da sviluppare in sede di progetto esecutivo:
• di tipo qualitativo e quantitativo sull'utilizzo di materiali inerti, al fine di poter valutare più dettagliatamente sia il fabbisogno che le effettive possibilità di riutilizzo dei volumi di scavo;
• sull'ubicazione dei siti e sulle modalità di approvvigionamento e di conferimento dei materiali di risulta. Cantierizzazione In sede di progetto esecutivo dovrà essere elaborato un piano della cantierizzazione che definisca l'approntamento, la gestione rumore, polveri, governo delle acque, stoccaggio dei materiali e dei rifiuti, collocazione di eventuali distributori di carburante per i mezzi d'opera, impatti sugli ecosistemi all'intorno] e la sistemazione finale delle aree da utilizzare, la viabilità di accesso e il cronoprogramma dei lavori. Si dovrà tener conto dei seguenti elementi:
1. Circa l'ubicazione e sistemazione delle aree di cantiere (per le quali in linea generale è prevista l'utilizzazione delle zone degli svincoli): l'eventuale localizzazione in zone di rispetto di pozzi per uso potabile è subordinata ad una verifica della compatibilità dell'intervento con lo stato di vulnerabilità delle risorse idriche sotterranee;
• è da escludere la collocazione di cantieri e depositi nelle zone di tutela assoluta (v. art. 21 del decreto legislativo n. 152/1999);
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Agricoltura, Artigianato, Alberghi, Balneazione, Spettacolo, Turismo
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